-
Francesco d’Amaretto Mannelli è forse il copista che maggiormente ha influenzato la ricostruzione testuale e la ricezione di alcune opere di Boccaccio. Nel panorama dei copisti del "Decameron", infatti, Mannelli si caratterizza non solo per l’elevato e costante grado di attenzione in fase di copia e per una notevole competenza sul versante linguistico-interpretativo, ma anche per un inedito scrupolo nel segnalare molti dei suoi interventi così da tenerli distinti dall’originaria lezione autoriale. Il presente volume esamina il rapporto tra la sua copia del "Decameron" e la tradizione manoscritta, a partire dal codice trascritto direttamente da Boccaccio, e offre l’edizione critica e commentata di tutte le postille lasciate da Mannelli in margine al testo.
-
La presenza e l’influenza di Dante nell’opera e nella vita di Giovanni Boccaccio sono tali da poter sostenere, con le parole di Petrarca, che fu la ‘fiaccola dantesca’ a infondere in Boccaccio ‘luce e calore’. Egli fu il primo e il più grande consapevole e risoluto discepolo di Dante, nonché straordinario promotore della sua fama e del suo culto. Nell’anno del centenario dantesco, l’Ente Nazionale Giovanni Boccaccio a Certaldo Alta ha promosso una riflessione sul rilievo e sui principali e molteplici aspetti di questo rapporto: un omaggio a Dante e, insieme, a Boccaccio, e a quanto Boccaccio ha fatto per Dante.
Premessa. ~ Prefazione di Natascia Tonelli. ~ Marco Veglia, Dante, Boccaccio e la verità della poesia (1353-1375). ~ Carla Maria Monti, La chiamata di Petrarca a Firenze e l'ombra dell'esilio di Dante. ~ Silvia Finazzi, Boccaccio riflette sul latino di Dante: Par., XV 28-30. ~ Angelo Piacentini, Presenze dantesche nel Buccolicum carmen di Giovanni Boccaccio: il caso dell'egloga XIV, Olympia. ~ Philippe Guérin, Il Corbaccio, un'altra lettura della Vita nova. ~ Roberta Morosini, «Insueta sulcare maria». Dal mito alla geografia. Navigare e "divenir del mondo esperto" nella Commedia e nelle Genealogie di Boccaccio. ~ Franziska Meier, «Non sempre di lei allegoricamente favelli». La figura di Beatrice nelle Esposizioni sopra la Comedia di Giovanni Boccaccio. ~ Sabrina Ferrara, Lectura Dantis Boccaccii. Il canto III dell'Inferno. ~ Indice dei nomi - Indice dei testimoni a cura di Enrico Moretti.
-
«Non si intende la storia della lingua e la letteratura italiana fuori di Toscana, e in parte nella stessa Toscana, ove non si tenga conto del poderoso influsso che fino al primo Cinquecento (…) esercitarono le cosiddette opere minori del Boccaccio» (Carlo Dionisotti).
Prove di uno sperimentalismo metrico che va dalla proposta di una nuova veste per la terza rima dantesca, alla modellizzazione dell’ottava, fino all’impiego di forme brevi come il madrigale e il sonetto, opere ‘minori’ come l’Amorosa visione, il Teseida e le Rime sono testimonianze dell’impegno di Boccaccio nel trovare nuove soluzioni per forme antiche o recenti, tramite le quali raccontare storie, presentare modelli, esprimere sentimenti o veicolare messaggi etici e filosofici con i quali descrivere e strutturare il mondo.
I saggi qui raccolti indagano proprio quella straordinaria capacità della scrittura poetica di Boccaccio – «suavissimus modernus poeta», secondo Benvenuto da Imola – nell’innovare tradizioni letterarie antiche con orizzonti culturali e letterari nuovi.
-
Intorno a Boccaccio/Boccaccio e dintorni 2023 raccoglie gli Atti del Seminario che si è svolto a Certaldo Alta il 12-13 settembre 2023. Il Seminario, giunto alla decima edizione, è una delle attività principali promosse dell’Ente Nazionale Giovanni Boccaccio ed è venuto acquisendo sempre maggior rilievo a livello nazionale e internazionale. Le relazioni del Seminario del 2023 presentano un ventaglio di temi, di strumenti di indagine e di approcci diversi alla variegata produzione di Boccaccio, che è in volgare e in latino, in prosa e in poesia, sperimentatrice della metrica e nei generi letterari, onnivora quanto alle fonti, discepola di Dante e Petrarca, aperta alla letteratura per diletto e a quella morale.
-
Intorno a Boccaccio/Boccaccio e dintorni 2022 raccoglie gli Atti del Seminario che si è svolto a Certaldo Alta il 8-9 settembre 2022. Il Seminario, giunto alla nona edizione, si configura non solo come una delle attività principali dell’Ente Giovanni Boccaccio, ma come un appuntamento di rilievo internazionale, la cui importanza è confermata dall’incremento continuo delle citazioni nella bibliografia scientifica. Anche l’edizione 2022 si qualifica per il rilievo e la varietà dei temi trattati, per il confluire e l’intrecciarsi di competenze storico-letterarie, filologiche, linguistiche, che portano a riflettere su argomenti importanti della cultura e delle fonti di Boccaccio e sulle sue opere.
-
Intorno a Boccaccio/Boccaccio e dintorni 2021 raccoglie gli Atti del Seminario che si è svolto a Certaldo Alta il 9-10 settembre 2021. Il Seminario, giunto all'ottava edizione, si configura non solo come una delle attività principali dell’Ente Giovanni Boccaccio, ma come un appuntamento di rilievo internazionale, la cui importanza è confermata dall’incremento continuo delle citazioni nella bibliografia scientifica. Anche l’edizione 2021 si qualifica per il rilievo e la varietà dei temi trattati, per il confluire e l’intrecciarsi di competenze storico-letterarie, filologiche, linguistiche, che portano a riflettere su argomenti importanti della cultura e delle fonti di Boccaccio e sulle sue opere.
-
Intorno a Boccaccio/Boccaccio e dintorni 2020 raccoglie gli Atti del Seminario che si è svolto a Certaldo Alta il 10-11 settembre 2020, in uno dei brevi intervalli che la pandemia ha lasciato aperti agli incontri in presenza. Il Seminario, giunto alla settima edizione, si configura non solo come una delle attività principali dell’Ente Giovanni Boccaccio, ma come un appuntamento di rilievo internazionale, la cui importanza è confermata dall’incremento continuo delle citazioni nella bibliografia scientifica. Anche l’edizione 2020 si qualifica per il rilievo e la varietà dei temi trattati, per il confluire e l’intrecciarsi di competenze storico-letterarie, filologiche, linguistiche, che portano a riflettere su argomenti importanti della cultura e delle fonti di Boccaccio e sulle sue opere, non senza dimenticare il rapporto vitalissimo e fondamentale con Dante.
-
Atti del Convegno Internazionale (Venezia — Wake Forest University, Casa Artom: 20–22 giugno 2013)
L’opera raccoglie gli Atti del Convegno internazionale che si è svolto a Venezia (Wake Forest University — Casa Artom, 20–22 giugno 2013) in occasione del VII centenario della nascita di Giovanni Boccaccio. Pensato e organizzato da Roberta Morosini, il convegno intendeva proporre una lettura di Boccaccio alla luce di nuovi strumenti epistemologici, nell’àmbito di una filologia che l’organizzatrice ha significativamente definito “mediterranea”. Dove Venezia, crocevia tra Levante e Ponente e sintesi di incroci da e verso l’Italia, è il punto di arrivo e di partenza del viaggio dei testi boccacciani; un viaggio che i contributi ripercorrono seguendo una rete stradale e marittima che conduce tanto alla Francia, come a Firenze e a Napoli, con una diramazione non secondaria verso il mondo greco e quello arabo, fra il Trecento di Boccaccio e il Settecento di Zeno, Vivaldi e Goldoni.
-
Il volume raccoglie gli Atti del Convegno tenutosi a Certaldo nel mese di settembre 2001.
Il Convegno che ha evidenziato l’esistenza di un intenso dialogo fra studiosi non solo di diversa nazionalità e scuola, ma anche di diversi interessi e metodologie. Un tale confronto era del resto ispirato e guidato dallo stesso oggetto di studio: da Boccaccio che nel suo lavoro artistico non ha mai conosciuto frontiere storiche o geografiche, confini religiosi o culturali, ma ha sempre considerato la letteratura umana cosa, espressione dell’uomo tout court. Si è voluto verificare da una parte quali sono stati gli autori a cui Boccaccio ha attinto per creare i suoi straordinari capolavori (non solo il Decameron, la bibbia della narrativa moderna, ma anche il Filocolo, il primo romanzo europeo, il Teseida, il primo poema epico in volgare italiano e altri ancora), e dall’altra quali sono stati i “lettori” che hanno maggiormente beneficiato dell’opera boccacciana: che cioè, partendo da Boccaccio, hanno gettato le basi per una nuova idea di letteratura (da Chaucer a Cervantes, da Shakespeare a D’Annunzio).
-
Il volume è dedicato al poco esplorato tema della produzione in versi di Boccaccio. La critica riserva infatti una radicata predilezione per Boccaccio narratore e prosatore, sottovalutandolo invece come rimatore e relegandolo ai margini delle ricerche, sia per quanto riguarda la componente lirica, che ha probabilmente sofferto a causa dell’inevitabile confronto con Petrarca, sia per la produzione narrativa in versi, che non ha mai goduto della stessa attenzione critica riservata a quella in prosa.
Partendo dal presupposto che siano maturi i tempi per un discorso articolato e una messa a punto ragionata dell’attività versificatoria del certaldese, i contributi del volume ne toccano tutte le opere versificate (ad eccezione dell’Amorosa Visione) secondo prospettive diverse: studi sulle fonti e sul rapporto con la tradizione precedente, sulla tradizione manoscritta, analisi metrica, indagini su singoli settori o temi specifici. I differenti approcci, di taglio filologico, stilistico, tematico, contribuiscono non soltanto a offrire un’immagine più solida e documentata del ruolo e della posizione del Boccaccio poeta, ma anche a indicare prospettive di ricerca tanto sul versante più stilistico-autoriale quanto su quello del rapporto con la tradizione, auspicando una futura maggiore attenzione critica a riguardo.
-
Nel volume sono raccolti i contributi di trentadue studiosi, provenienti da varie Istituzioni e Università europee, presentati al Congresso Internazionale svoltosi a Udine dal 23 al 25 maggio 2013, in occasione dei settecento anni della nascita di Giovanni Boccaccio. L'opera del più grande prosatore trecentesco è vagliata alla luce di prospettive e metodi diversi, tutti funzionali a restituirne un'immagine rinnovata, vivida e attuale. Contestualmente, la pubblicazione commemora il magistero di Vittore Branca, che dell'opera del Boccaccio fu tra i più fecondi e acuti esegeti.
-
In the present volume, Giuseppe Di Stefano oners the reader a first edition of the first translation into French of the integral text of Giovanni Boccaccio's Decameron (1348-53). This monumental endeavor, having spanned a major portion of the editor's international career, contributes to the field of philology a work as important as his Dictionnaire des locutions en mcyenjrançaù (CERES, 1991) . The edition is an indispensable tool for the study of middle French idioms, as well as an invaluable document delineating Boccaccio's early diffusion and reception in France. Published under the tides of Decameron, De Cameron, Le Uwe des Cent Nouvelles de Jehan Bocace de Certald or Prince Galeot, the French translation of the Italian's popular collection of one hundred novelle was carried out by Laurent de Premierfait (d. 1418), a prominent, although understudied, late-medieval humanist.
-
Un volume per un congresso di straordinaria importanza cui hanno partecipato tutti i maggiori studiosi di Giovanni Boccaccio.
Tre le sezioni d’indagine: il sistema del sapere e la biblioteca del Boccaccio; il sistema della scrittura; il sistema intertestuale e la strategia della riscrittura.
Boccaccio è passato sotto la lente d’ingrandimento soprattutto nella sezione “il sistema della scrittura”, dove i maggiori paleografi e codicologi presentano le proprie teorie scientifiche e novità.
-
-
-
-
-
-
-
-
Gli atti del convegno "Boccaccio letterato" nascono da una considerazione di fondo: negli ultimi anni la ricerca su Boccaccio si è allargata, approfondendo nuovi campi di indagine, che si fondano sullo studio degli autografi e sull'esame dei manoscritti che tramandano le sue opere. Attraverso la ricerca filologica, paleografica, linguistica, sempre più forte è emersa la consapevolezza che Boccaccio fu intellettuale di sapiente cultura, che guarda ai modelli classici per proporre nuovi generi letterari alla giovane, ma già robusta letteratura italiana: tutte le sue opere, anche quelle in volgare, sono costruite sulla base di una formazione intellettuale variata e ricca, impegnata in quel recupero della tradizione latina classica e medievale e aperta alle suggestioni della cultura greca che nella piena maturità e nella vecchiaia si manifesta soprattutto con un'ampia produzione erudita. I contributi di questo volume illustrano i modelli letterari italiani, latini, romanzi di cui Boccaccio si nutre, presentano Boccaccio come copista e illustratore di testi propri e altrui, approfondiscono lo studio della sua lingua e la tradizione delle sue opere più significative.
-
Paolino Veneto (Venezia, ca. 1270 - 1344), francescano, fu personalità di indubbio rilievo agli inizi del secolo XIV innanzitutto in ragione di un intenso e continuato impegno in campo politico-diplomatico, che lo portò a viaggiare e operare fra quelle città di Venezia, Avignone e Napoli che più di altre figuravano allora da centri eminenti di una vasta promozione culturale legata allaffermarsi di nuovi poteri, signorili e statali. A queste attività Paolino seppe associare un ruolo di storico, di enciclopedista e di trattatista che fu capace di svolgere nella prospettiva di una mediazione fra i portati di una cultura di stampo ancora gotico e le sollecitazioni di una scientia nova che si stava estendendo in ogni area del sapere contemporaneo. Straordinariamente feconda risultò la sua capacità di far collaborare con la scrittura narrativa una forte dotazione di immagini e figurazioni, tali da rendere le sue stesse opere degli autentici quanto pionieristici Bildertexten, di felicissimo impatto visivo, che dovette impressionare numerosi intellettuali dellepoca fra cui nientemeno che Giovanni Boccaccio. I manoscritti delle sue opere arrivati sino a noi si mostrano quali mirabili esempi di una coerenza fra differenti saperi che non possiamo oggi insomma definire se non pre-umanistica.
Questo volume di atti del Seminario internazionale di studi, svoltosi presso la Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia il 24 ottobre 2016, vuole essere anche unoccasione per reinterpretare e leggere in una chiave nuova rispetto al passato i molteplici aspetti del lavoro di questo mediatore di conoscenze fino a oggi trascurato, eppure personaggio di spicco sullorizzonte assai stratificato di tutti i saperi attivi sul finire del Medioevo nonché al momento nel quale si venivano radicando i primi accenni delle nuove stagioni che gli umanisti stavano per rendere uniche e ineludibili per lintera Europa.
-
In occasione del centenario della nascita di Boccaccio, questo volume viene a colmare un’evidente lacuna negli studi dedicati al grande scrittore: il suo intenso legame biografico e culturale con la Romagna. I saggi qui raccolti offrono per la prima volta un ritratto completo del Boccaccio ‘romagnolo’ e chiariscono i suoi soggiorni dal 1345 al 1362 presso le corti dei Da Polenta a Ravenna e di Francesco Ordelaffi a Forlì. Evidenziano la sua perlustrazione dei patrimoni librari romagnoli e il recupero della tradizione dell’ultimo Dante, tra Ravenna e Bologna. Documentano, con ricognizioni nelle biblioteche di Cesena, Forlì e Ravenna, la circolazione delle sue opere, delineandone la fortuna rinascimentale in Romagna, in un percorso che schiude le porte all’Europa delle corti. Studi specifici sono dedicati alle opere scritte in Romagna, e in particolare al rispecchiamento della ‘Romagna dantesca’ nel Decameron e alle novelle ‘romagnole’: dal ‘dantesco’ Lizio da Valbona alla novella ‘faentina’ di Guidotto da Cremona alla più famosa di Nastagio degli Onesti, ambientata nella Pineta di Classe. Importanti novità riguardano la poesia bucolica latina, che vide la luce a Forlì in condivisione con il segretario dell’Ordelaffi, Checco di Meletto Rossi, la Vita Petri Damiani, elaborata a Ravenna su richiesta di Petrarca, e la Genealogia, la cui prima committenza del re di Cipro si colloca tra Forlì e Ravenna.
-
Il Mediterraneo non è solo geografia, ricordava lo scrittore Predrag Matvejevitc. Risalendo alla definizione di "mare salato" dei Greci, che per primi lo definirono "sale", l'autrice prova a "leggere" il Mediterraneo come spazio letterario, per condividerne la storia e i suoi protagonisti. Come si racconta il mare e che ruolo ha nella Commedia di Dante? Come viene rappresentato e cosa significa per Petrarca? E come lo racconta Boccaccio? In un viaggio tra testo e immagine, il volume analizza e ricostruisce questi tre modi diversi di vedere il Mediterraneo. Il risultato è un acquarello dai colori non sempre vividi, ma realistici, di uno spazio geografico specchio mobile e ibrido che riflette le tensioni e le incongruenze "reali" del nascente urbanesimo medievale. Da queste pagine la testimonianza e la speranza di un Mediterraneo pacifico che trova, e ritrovi, la sua essenza nel suo essere «tra discordanti liti», come scrive Dante, ossia un mare che celebri la diversità delle sue coste, un mare ponte capace di unire culture, tradizioni, fedi diverse.
-
La Caccia di Diana – prima opera di Giovanni Boccaccio – è un poemetto in terzine d’argomento amoroso in cui si racconta una battuta di caccia nella quale le dame, appartenenti alle maggiori famiglie della corte napoletana di Roberto d’Angiò, vengono coinvolte da Diana; tra queste, anche la fanciulla senza nome amata dal poeta. Il poemetto si articola in 18 canti per un totale di circa mille versi e inaugura il filone delle rappresentazioni allegoriche che domineranno il Quattrocento. Del testo non esiste attualmente un’edizione in commercio: l’ultima è quella di Vittore Branca del 1967. La nuova edizione – fondata sul riesame dell’intera tradizione manoscritta – offre un testo rinnovato in diversi punti. Il commento che l’accompagna mira a valorizzare da un lato la lingua del poemetto e dall’altro i suoi rapporti con la tradizione precedente, a partire da Dante. Più in generale, l’illustrazione complessiva punterà a far emergere la componente popolare e giullaresca del testo rimasta finora più in ombra rispetto alla dimensione galante.