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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 100v. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Un palafreniere si traveste come il re per introdursi nelle stanze della regina; il re cerca il colpevole del tradimento tra i servi inginocchiati al suo cospetto.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 103v. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Una donna si confessa in chiesa con un prete; la donna riceve la visita del suo innamorato, che si introduce nella casa servendosi di una scala.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 108v. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Don Felice siede a tavola con frate Puccio di Rinieri e la moglie Isabetta; don Felice e Isabetta giacciono insieme mentre frate Puccio compie una penitenza sul tetto della casa.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 111v. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Francesco Vergellesi concede a Zima di parlare con sua moglie ottenendone in cambio un cavallo; la moglie di Francesco, avendo steso due asciugamani alla finestra come segnale convenuto, incontra Zima e si scambia con lui un bacio.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 116r. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Due coppie di nobili napoletani, tra cui Ricciardo Minutolo e Catella, si incontrano sulla riva del mare; Ricciardo e Catella giacciono insieme nei bagni cittadini.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 120r. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Tedaldo, travestito da pellegrino, spinge monna Ermellina a confessarsi; durante un banchetto Tedaldo rivela la sua vera identità.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 128r. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. L'abate consegna alla moglie di Ferondo un anello durante la confessione; l'abate usa un randello per fustigare Ferondo, facendogli credere di essere in Purgatorio.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 132v. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Giletta, in cambio di una cura per il re, chiede in sposo Beltramo di Rossiglione; ad un banchetto Giletta presenta a Beltramo i suoi due figli.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 137v. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Alibech giace con l'eremita Rustico; la fanciulla si unisce in matrimonio con Neerbale.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 145r. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Ghismonda giace con Guiscardo, spiata dal padre Tancredi nascosto su una torre (?); Tancredi consegna alla figlia il cuore dell'amato in una coppa.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 150v. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Frate Alberto, travestito da angelo Gabriele, visita madonna Lisetta; Alberto, vestito da uomo selvatico, viene trascinato per strada e vituperato dalla folla.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 155v. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Tre sorelle con i loro mariti salpano verso Creta; all'interno della città sono raffigurati Ninetta sul corpo del marito avvelenato, Magdalena mentre bacia il duca di Creta, Bertella e Ughetto in fuga verso Rodi.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 159r. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Gerbino abborda la nave della figlia del re di Tunisi, la quale viene uccisa e gettata in mare; il re di Tunisi, alla presenza di Guglielmo II di Sicilia, fa decapitare Gerbino.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 162r. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Lorenzo, amante di Lisabetta, viene ucciso dai tre fratelli di lei; Lisabetta, con l'aiuto di un domestica, dissotterra il corpo dell'amato, gli taglia la testa e la nasconde in un vaso di basilico.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 164v. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Gabriotto muore tra le braccia di Andreuola; Andreuola e la fantesca, trasportando il corpo di Gabriotto, vengono fermate dal podestà.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 168r. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Simona piange sul corpo di Pasquino, avvelenato dalla salvia; per dimostrare la propria innocenza, Simona muore anch'essa avvelenata di fronte al giudice.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 170v. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Girolamo muore disteso sul letto accanto a Salvestra e a suo marito; recatasi al funerale del giovane, Salvestra muore di dolore dinanzi alla sua bara.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 173v. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Guiglielmo Rossiglione fa servire alla moglie il cuore dell'amante, Guiglielmo Guardastagno; la donna si getta dalla finestra.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 176r. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. La moglie di Mazzeo scopre il proprio amante Ruggeri addormentato e lo crede morto; con l'aiuto di una serva, la donna nasconde l'amante in un baule.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 182r. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Cimone osserva Efigenia addormentata in un prato; si celebra il doppio matrimonio tra Cimone ed Efigenia e tra Cassandra e Lisimaco.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 188r. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Gostanza si trova alla deriva su una barca; Gostanza si ricongiunge con l'amato Martuccio a Tunisi.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 191r. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Pietro Boccamazza e l'Agnolella vengono aggrediti nel bosco da due briganti; la coppia si ricongiunge presso il castello dell'Orsini.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 195r. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Lizio da Valbona sorprende la figlia Caterina a letto con l'amante Ricciardi; Lizio acconsente al matrimonio della coppia.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 197v. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Giannole e Minghino tentano di rapire Agnesa, facendo scoppiare una rissa; Giannole scopre di essere il fratello di Agnesa, la quale sposa Minghino.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 201r. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Gianni di Procida e Restituta vengono scoperti a letto insieme dal re Federigo d'Aragona; i due amanti, condannati al rogo, vengono salvati dalla testimonianza di Ruggieri di Loria.