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Napoli, Biblioteca Statale Oratoriana del Monumento Nazionale dei Gerolamini, C. F. 2.8, ff. 10v - 11r. Il copista del manoscritto è Guido di Piero di Giovanni de Ricci. L'illustrazione si estende su due carte, e rappresenta lo sbarco dell'esercito greco e la sconfitta delle Amazzoni in battaglia.
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Napoli, Biblioteca Statale Oratoriana del Monumento Nazionale dei Gerolamini, C. F. 2.8, f. 13r. Il copista del manoscritto è Guido di Piero di Giovanni de Ricci. I Greci assediano la città delle Amazzoni, le quali gettano dei fiori dalle mura.
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Napoli, Biblioteca Statale Oratoriana del Monumento Nazionale dei Gerolamini, C. F. 2.8, f. 13v. Il copista del manoscritto è Guido di Piero di Giovanni de Ricci. Seduto nella sua tenda, Teseo riceve una missiva di Ippolita consegnata da un'ambasciatrice.
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Napoli, Biblioteca Statale Oratoriana del Monumento Nazionale dei Gerolamini, C. F. 2.8, f. 15r. Il copista del manoscritto è Guido di Piero di Giovanni de Ricci. Ippolita, seduta sul trono, riceve le due Amazzoni recanti la risposta di Teseo.
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Napoli, Biblioteca Statale Oratoriana del Monumento Nazionale dei Gerolamini, C. F. 2.8, f. 16r. Il copista del manoscritto è Guido di Piero di Giovanni de Ricci. Ippolita invia le amazzoni Polista e Dinastora da Teseo come messaggere di pace.
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Napoli, Biblioteca Statale Oratoriana del Monumento Nazionale dei Gerolamini, C. F. 2.8, f. 16v. Il copista del manoscritto è Guido di Piero di Giovanni de Ricci. Teseo e i suoi cavalieri entrano nella città delle Amazzoni.
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Napoli, Biblioteca Statale Oratoriana del Monumento Nazionale dei Gerolamini, C. F. 2.8, f. 17v. Il copista del manoscritto è Guido di Piero di Giovanni de Ricci. L'illustrazione rappresenta tre arcate di un loggiato: a sinistra, Ippolita unisce in matrimonio un'Amazzone ed un soldato ateniese; al centro, Ippolita sposa Teseo; a destra due musici suonano degli strumenti a fiato.
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Napoli, Biblioteca Statale Oratoriana del Monumento Nazionale dei Gerolamini, C. F. 2.8, f. 18v. Il copista del manoscritto è Guido di Piero di Giovanni de Ricci. Teseo naviga verso Atene insieme a Ippolita, Emilia ed altre donne.
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Napoli, Biblioteca Statale Oratoriana del Monumento Nazionale dei Gerolamini, C. F. 2.8, f. 19r. Il copista del manoscritto è Guido di Piero di Giovanni de Ricci. Teseo rientra ad Atene su un carro trionfale, seguito da una folla.
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Napoli, Biblioteca Statale Oratoriana del Monumento Nazionale dei Gerolamini, C. F. 2.8, f. 21r. Il copista del manoscritto è Guido di Piero di Giovanni de Ricci. Teseo incontra sulla strada tre donne tebane che si prostrano supplicanti.
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Napoli, Biblioteca Statale Oratoriana del Monumento Nazionale dei Gerolamini, C. F. 2.8, ff. 23v - 24r. Il copista del manoscritto è Guido di Piero di Giovanni de Ricci. L'illustrazione si estende su due carte, e raffigura Teseo giungere presso l'accampamento del suo esercito fuori dalle mura di Tebe.
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Napoli, Biblioteca Statale Oratoriana del Monumento Nazionale dei Gerolamini, C. F. 2.8, f. 25v. Il copista del manoscritto è Guido di Piero di Giovanni de Ricci. Fuori dalle mura di Tebe si affrontano gli eserciti di Teseo e Creonte.
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Napoli, Biblioteca Statale Oratoriana del Monumento Nazionale dei Gerolamini, C. F. 2.8, f. 26v. Il copista del manoscritto è Guido di Piero di Giovanni de Ricci. Le vedove dei soldati tebani ritornano ad Argo portando le ceneri dei loro morti.
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Napoli, Biblioteca Statale Oratoriana del Monumento Nazionale dei Gerolamini, C. F. 2.8, f. 27v. Il copista del manoscritto è Guido di Piero di Giovanni de Ricci. Arcita e Palemone vengono fatti prigionieri e condotti dinanzi a Teseo.
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Napoli, Biblioteca Statale Oratoriana del Monumento Nazionale dei Gerolamini, C. F. 2.8, f. 28v. Il copista del manoscritto è Guido di Piero di Giovanni de Ricci. L'esercito di Teseo rientra trionfante ad Atene.
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Napoli, Biblioteca Statale Oratoriana del Monumento Nazionale dei Gerolamini, C. F. 2.8, f. 31r. Il copista del manoscritto è Guido di Piero di Giovanni de Ricci. Arcita e Palemone, rinchiusi in carcere, vengono colpiti da una freccia di Cupido, innamorandosi di Emilia che passeggia nel giardino.
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Napoli, Biblioteca Statale Oratoriana del Monumento Nazionale dei Gerolamini, C. F. 2.8, f. 37r. Il copista del manoscritto è Guido di Piero di Giovanni de Ricci. Arcita viene riconosciuto da Piritoo e lasciato uscire di prigione.
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Napoli, Biblioteca Statale Oratoriana del Monumento Nazionale dei Gerolamini, C. F. 2.8, f. 38r. Il copista del manoscritto è Guido di Piero di Giovanni de Ricci. Arcita lascia Atene a cavallo.
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Napoli, Biblioteca Statale Oratoriana del Monumento Nazionale dei Gerolamini, C. F. 2.8, f. 39v. Il copista del manoscritto è Guido di Piero di Giovanni de Ricci. Arcita, cambiato il proprio nome in Penteo, giunge a Tebe trovandola distrutta.
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Napoli, Biblioteca Statale Oratoriana del Monumento Nazionale dei Gerolamini, C. F. 2.8, f. 44r. Il copista del manoscritto è Guido di Piero di Giovanni de Ricci. Arcita, sotto la falsa identità di Penteo, viene assunto come valletto al servizio di Teseo.
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Napoli, Biblioteca Statale Oratoriana del Monumento Nazionale dei Gerolamini, C. F. 2.8, f. 46v. Il copista del manoscritto è Guido di Piero di Giovanni de Ricci. Arcita riposa in un boschetto accanto ad una fontana.
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Napoli, Biblioteca Statale Oratoriana del Monumento Nazionale dei Gerolamini, C. F. 2.8, f. 50v. Il copista del manoscritto è Guido di Piero di Giovanni de Ricci. Palemone riesce a fuggire dalla prigione.
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Napoli, Biblioteca Statale Oratoriana del Monumento Nazionale dei Gerolamini, C. F. 2.8, f. 51v. Il copista del manoscritto è Guido di Piero di Giovanni de Ricci. Palemone sorprende Arcita addormentato nel boschetto accanto ad una fontana.
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Napoli, Biblioteca Statale Oratoriana del Monumento Nazionale dei Gerolamini, C. F. 2.8, f. 56r. Il copista del manoscritto è Guido di Piero di Giovanni de Ricci. Emilia, giunta a cavallo accompagnata da due cani da caccia, assiste al duello tra Arcita e Palemone.
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Napoli, Biblioteca Statale Oratoriana del Monumento Nazionale dei Gerolamini, C. F. 2.8, f. 60v. Il copista del manoscritto è Guido di Piero di Giovanni de Ricci. Il re Pelleo lascia la città di Egina su di un carro per recarsi ad assistere al duello tra Arcita e Palemone.