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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 287v. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Matteuzzo tira giù le braghe al giudice Nicola mentre questi dirime una finta contesa tra Ribi e Maso del Saggio.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 285r. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Monna Piccarda visita il parroco di Fiesole per invitarlo nella sua casa; il parroco viene sorpreso dal vescovo e dai fratelli di Piccarda mentre giace a letto con la serva.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 281r. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Calandrino, ingannato da Maso del Saggio, insieme a Bruno e Buffalmacco cerca l'elitropia nel torrente Mugnone; vittima della beffa dei suoi amici, Calandrino bastona sua moglie.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 278v. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Il curato di Varlungo prima di andar via lascia in pegno il proprio mantello a monna Belcolore; un chierico riconsegna alla donna un mortaio per scambiarlo con il mantello.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 276v. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Il banchiere Guasparruolo presta 200 fiorini a Gulfardo; Gulfardo consegna il denaro ad Ambrogia.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 273r. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. I due amici Tingoccio e Meuccio siedono a tavola con monna Mita; dopo esser morto, Tingoccio appare a Meuccio nella sua stanza.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 267v. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Lidia uccide lo sparviero di suo marito Nicostrato durante un banchetto; Lidia e Nicostrato conversano distesi in un prato, mentre Pirro è nascosto tra i rami di un pero.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 263v. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Arriguccio insegue Ruberto fuori la camera da letto dove dorme la moglie; la moglie di Arriguccio accusa il marito davanti ai suoi fratelli.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 260v. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Lodovico gioca a scacchi con Beatrice, lasciandola vincere; Lodovico bastona Egano, il quale è travestito da sua moglie.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 258v. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Il cavaliere Lambertuccio scappa dalla camera di Isabella con la spada sguainata, spaventando il marito; l'uomo, recatosi in camera della moglie, vi trova il suo amante Lionetto.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 254v. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Arimino, travestito da prete, ascolta la confessione della moglie; di notte l'uomo monta la guardia davanti alla porta di casa.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 252r. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Ghita, rimasta chiusa fuori casa, getta una pietra nel pozzo; Tofano viene a sua volta chiuso fuori casa dalla moglie.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 249r. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Frate Rinaldo giace con la madre del proprio figlioccio; il frate viene ricompensato dal marito della donna per la presunta guarigione del bambino.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 246v. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Il marito di Peronella cerca di vendere la botte in cui è nascosto l'amante della donna; Peronella, avendo venduto la botte a Giannello, convince il marito a trasportarla a casa dell'amante.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 244r. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Federigo, avendo visto la testa dell'asino posta come segnale nel vigneto, bussa alla porta di monna Tessa; l'uomo trova del cibo e del vino lasciati sotto un pesco dall'amante.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 236r. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Giovanni del Bragoniera e Biagio Pizzini rubano a fra' Cipolla la reliquia dell'Arcangelo Gabriele; il frate segna con una croce le vesti dei paesani utilizzando dei carboni, che egli spaccia per reliquie del martirio di San Lorenzo.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 234v. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Betto Brunelleschi e la sua brigata si fermano a conversare con Guido Cavalcanti al cimitero di San Giovanni; allontanandosi a cavallo, Betto spiega ai suoi amici le parole di Guido.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 233v. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Cesca disdegna altezzosamente le attenzioni di due uomini; lo zio Fresco da Celatico porge alla donna uno specchio, consigliandole di non specchiarsi mai più.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 231v. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Filippa viene scoperta dal marito durante l'adulterio; la donna si difende dinanzi al giudice e fa cambiare lo statuto della città di Prato.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 229v. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Michele Scalza discute con i suoi amici sulla collina di Montughi; Dio bambino impara a disegnare; Dio adulto mostra un disegno compiuto.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 225v. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Nonna de' Pulci riceve 500 fiorini falsi da messer Diego Della Ratta; la donna motteggia il vescovo Antonio d'Orso e messer Della Ratta.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 223v. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Il fornaio Cisti offre il suo vino a messer Geri Spina e all'ambasciatore del Papa.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 222r. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Madonna Oretta accetta il passaggio e la compagnia di un cavaliere; annoiata dall'uomo, Oretta scende dal cavallo.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 215v. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. L'asino calpesta le dita dell'amante nascosto sotto la stia del pollame; Pietro di Vinciolo siede a tavola con la moglie e l'amante di lei.
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Parigi, Bibliothèque de l'Arsenal, 5070, f. 211v. Il copista del manoscritto è Guillebert de Mets. Federigo degli Alberighi mostra a monna Giovanna e un'altra donna il proprio falcone; Federigo serve il falcone come pietanza a Giovanna, mostrandole le zampe dell'animale.