Opere di Giovanni Boccaccio

Decameron

Il testo del Decameron è quello curato da Maurizio Fiorilla in G. Boccaccio, Decameron, Introduzione, note e repertorio di cose (e parole) del mondo di A. Quondam, Testo critico e Nota al testo a cura di M. Fiorilla, Schede introduttive e notizia biografica di G. Alfano, edizione rivista e aggiornata, Milano, BUR-Rizzoli, 2017[2] [I ed. 2013], («Classici Italiani» in collaborazione con l'ADI).

Il testo, liberamente scaricabile e interrogabile, è stato ottimizzato per la consultazione e le ricerche on line. Rispetto all'impaginato dell'edizione, non riproduce il sistema di iniziali maiuscole dell'autografo e i numeri dei paragrafi sono stati collocati in posizione interna (tra parentesi quadre). Non sono incluse le sezioni introduttive, le notizie bibliografiche, le note di commento e gli altri materiali di approfondimento critico contenuti nel volume, con la sola  eccezione di un estratto della  Nota al testo.

Si ringrazia l'Editore per la generosa concessione.

Autore secondario

Fiorilla, Maurizio
Quondam, Amedeo
Alfano, Giancarlo

Editore

BUR-Rizzoli, Milano 2017[2] [I ed. 2013],

Data

1348-1353

Struttura

    Proemio
    Nel Proemio Boccaccio dichiara la finalità consolatoria dell’opera con particolare riferimento alle donne, cui il libro è dedicato: nelle cento novelle le lettrici potranno trovare conforto ai mali e alle sofferenze d’amore, oltre a utili consigli e preziosi insegnamenti.
    Prima Giornata
    In una lunga introduzione vengono descritte le conseguenze catastrofiche portate a Firenze dalla peste del 1348. Attorno a questo terribile evento l’autore costruisce lo spazio della cornice: per sfuggire alla morte sette giovani donne (Elissa Emilia, Filomena, Fiammetta, Lauretta Neifile, Pampinea) e tre giovani uomini (Dioneo Filostrato, Panfilo), incontratisi nella chiesa di Santa Maria Novella, decidono di rifugiarsi nelle colline attorno a Firenze, dove trascorreranno quattordici giorni raccontandosi novelle (eccetto il venerdì e il sabato dedicati alla preghiera e al riposo). Stabiliscono che in ogni giornata elegeranno un re o una regina, che fisserà il tema narrativo che tutti dovranno seguire, eccetto Dioneo (che avrà il privilegio di poter narrare liberamente). In questa prima giornata, il mercoledì, sotto il reggimento di Pampinea, le novelle sono a tema libero per tutta la brigata.
    Seconda Giornata
    Nella seconda giornata, che cade di giovedì, Filomena, la regina eletta dalla brigata, fissa come argomento del novellare le vicende di uomini e donne che, caratterizzate all’inizio da una fortuna avversa, si sono inaspettatamente risolte a lieto fine.
    Terza Giornata
    La terza giornata ha luogo di domenica pomeriggio, dopo la pausa del venerdì e sabato, giorni dedicati alla preghiera e alla penitenza. La regina Neifile impone come tema che si narri di chi ottiene o ritrova una cosa desiderata da tanto tempo.
    Quarta Giornata
    Nella quarta giornata, lunedì, il re è Filostrato e il tema è dato dagli amori infelici.
    Quinta Giornata
    Nella quinta giornata, martedì, la regina è Fiammetta e si ragiona sulla felicità raggiunta dagli amanti dopo avventure o sventure straordinarie.
    Sesta giornata
    La sesta giornata cade di mercoledì e regna Elissa; il tema è quello delle risposte pronte e argute che permettono di togliersi d'impaccio o da una situazione pericolosa.
  • Chichibio, cuoco di Currado Gianfigliazzi, con una presta parola a sua salute l’ira di Currado volge in riso e sé campa dalla mala ventura minacciatagli da Currado
    Settima Giornata
    La settima giornata, giovedì, regna Dioneo e si narra delle beffe fatte dalle donne, per amore o per paura, ai loro mariti.
    Ottava Giornata
    L'ottava giornata, domenica, regna Lauretta e si narra di qualunque tipo di beffa.
    Nona Giornata
    Nella nona giornata, lunedì, la regina è Emilia e ciascuno racconta ciò che più gli piace.
    Decima Giornata
    La decima e ultima giornata cade di martedì, sotto il regno di Panfilo, e si narra di chi, con cortesia e magnanimità, ha vissuto avventure d'amore o di altro genere.