Da vedere
La lastra tombale
Nel 1949, in seguito al riconoscimento ufficiale della tomba di Boccaccio durante il Convegno dei Dotti, in cui si conferma che quelle ossa appartenevano al Poeta, la Società Storica della Valdelsa deliberò di rifare la pietra tombale, dandone l’incarico allo scultore Mario Moschi. Attualmente l’originale copre quella che viene considerata la tomba del Novelliere nella Chiesa dei SS. Michele e Jacopo, mentre al pian terreno della Casa di Boccaccio si trova esposto il primo bozzetto.
La biblioteca
L’anno 1957, in occasione della riapertura della Casa di Boccaccio, viene aperta al pubblico anche la nascente biblioteca. A partire da questo anno, l’Ente Nazionale Giovanni Boccaccio ha provveduto ad arricchire la biblioteca con edizioni di opere di Boccaccio e studi critici sull’autore. Attualmente la biblioteca conserva più di 4000 volumi, i cui fondi più interessanti comprendono traduzioni del Decameron in tutte le lingue e opere rare e di pregio come stampati dei sec. XVI – XVIII ed edizioni illustrate da artisti quali Guttuso, Dalì, Chagall, Vespignani e Manzù. In biblioteca è inoltre presente un touchscreen interattivo dove il visitatore può conoscere la vita e le opere di Boccaccio e sfogliare alcuni dei suoi manoscritti.
L'affresco raffigurante Boccaccio
L’affresco di Pietro Benvenuti raffigura Boccaccio al suo tavolo da lavoro e fu commissionato al pittore dalla marchesa Carlotta Lenzoni de' Medici nel 1826, anno in cui fece ristrutturare e arredare la casa. Durante il bombardamento del 1944 la parete con l'affresco fu l'unica della casa a rimanere illesa.
Scarpette del 1300
Ritrovate nel corso della seconda guerra mondiale in seguito ad un bombardamento che colpì la Casa di Boccaccio, le nove scarpe da donna spaiate furono custodite dalla Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici delle Province di Firenze e Pistoia fino al 1977. Riconosciute come da verbale di consegna del 16 novembre 1977, della stessa Soprintendenza, «oggetti d’arte di fine secolo XIV e principio secolo XV», sette paia furono “riportate a casa” mentre altre due restarono a Firenze, esposte nel Museo Davanzati, dove sono tuttora.
La torre
Dalla sommità della torre della casa si può godere di un punto di vista privilegiato e scoprire un ambiente caratterizzato dalla presenza di una vera e propria rete territoriale di punti di osservazione (il cassero di S. Gimignano, Semifonte, La torre di Santa Maria Novella ecc.)
Il giardino
Concepito per valorizzare lo spazio adiacente alla casa, intende interpretare, con lo spirito del nostro tempo, i temi fondamentali del giardino narrato da Boccaccio, in particolare quello descritto nell'Introduzione alla terza giornata del Decameron.