Archivi aggregati

Tordi-Fontanelli-Pro Certaldo

Nell’archivio Tordi - Fontanelli - Pro Certaldo sono raccolti tutti i documenti anteriori al 1958, cioè all’anno di fondazione dell’Ente Nazionale Giovanni Boccaccio. Qui si ritrovano lettere, inviti a manifestazioni, articoli di giornali, appunti e tutto ciò che è stato conservato dal cav. Domenico Tordi, e, in seguito, da Giuseppe Fontanelli, presidente dell’Associazione Pro Certaldo e primo conservatore di Casa Boccaccio, entrambi ferventi ammiratori dello scrittore certaldese.
Domenico Tordi (Orvieto 1857-Firenze 1933) illustre studioso e collezionista, appassionato, fin da giovanissimo, alle lettere, insegna nell’Istituto di San Salvatore in Lauro fino al 1833, quando vince il concorso al Ministero delle Poste. Tra i suoi numerosi lavori, oltre all’accuratissima biografia di Vittoria Colonna, si ricorda “La stampa in Orvieto nel sec. XVI e XVII”, “Gli inventari dell’eredità di Boccaccio”, “La compagnia di San Jacopo in Oltrarno”, “La Relazione sulla tomba di Giovanni Boccaccio”. Con spirito di bibliofilo, d’amatore, di studioso e letterato ha raccolto, nell’arco della sua vita, circa trentamila volumi tra opere a stampa e manoscritti, opuscoli, articoli, monografie e rarità bibliografiche di argomento eterogeneo, accanto a medaglie, sigilli, monete e incisioni litografiche. Nel suo testamento distribuisce, mediante lasciti e donazioni, il patrimonio raccolto in vita agli Istituti più consoni, fra cui Casa Boccaccio, per contesto e tradizione, per la conservazione e la divulgazione delle diverse opere.
É Giuseppe Fontanelli (Certaldo 1913-2004), a cui nel 1956 il Soprintendente ai Monumenti di Firenze, Bruno de' Peverelli, consegna le chiavi di Casa Boccaccio, che dal 1957, in occasione della riapertura al pubblico della Casa, in cui viene designato alla tutela e alla manutenzione della stessa, all'ordinamento e all'incremento della nascente biblioteca, inizia a selezionare testi sul Boccaccio, specialmente traduzioni del "Decameron" in diverse lingue e a raccogliere immagini relative agli illustratori del Boccaccio, che poi confluiranno nel progetto "Boccaccio visualizzato" di Vittore Branca.
Dalla documentazione, presente in tale archivio, risalta subito che la parte più consistente è inerente alla rassegna stampa, con documenti relativi al V Centenario della nascita e al VI Centenario della morte di Boccaccio, al monumento eretto a Certaldo in tale occasione, a studi sulla figura dello Scrittore.
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Tomba del Boccaccio

"... del fanatismo la iena feroce
quella tomba disdisse
ed anche un palmo di terra
la negò fra i più negletti ..."
sono versi del quarto canto del "Childe's Harold pilgrimage" dedicati all'Italia, con i quali Lord Byron, nel 1818 dopo aver lodato gli uffizi e i geni fiorentini, denuncia lo stato di abbandono in cui versava la tomba del Boccaccio, nella chiesa di SS. Michele e Jacopo in Certaldo. Nel 1783, in conseguenza alla legge di Pietro Leopoldo, che vietava i seppellimenti nelle chiese, la tomba del Boccaccio fu aperta e le ossa furono sparse nel cimitero della chiesa Priora dei SS. Michele e Jacopo, dove furono confuse con le altre. Nel 1913 il preposto di Certaldo, don Alessandro Pieratti, afferma di aver scoperto, 13 anni prima, la vera tomba del Boccaccio in fondo alla chiesa in corrispondenza del primitivo ingresso; e poi nel 1921 l'ing. Antonio Marzi, attribuisce il rinvenimento di un teschio in un orcio murato in una parete della casa del Certaldese.
Nel 1923 Domenico Tordi scopre gli "Inventari dell'eredità di Jacopo Boccaccio, fratello di messer Giovanni", dove si dice che il priore della chiesa canonica dei SS. Michele e Jacopo di Certaldo, per incarico di Jacopo Boccaccio provvide alle esequie e al seppellimento del fratello. Sappiamo così che il cadavere fu deposto in una "tomba terragna", collocata nel mezzo della chiesa e non dove, nel 1503, fu posto il cenotafio del devoto ammiratore del Boccaccio, messer Lattazio Tedaldi, allora vicario a Certaldo. Per accertare che le ossa scoperte nella casa dove visse il Boccaccio e nella cripta della chiesa dei SS. Michele e Jacopo appartenessero davvero al Novelliere, il Sottosegretario alle Belle Arti, nel dicembre del 1921, affidò l'incarico di fare accurate ricerche nella casa del Boccaccio e nelle cripte della chiesa vicina, a una commissione di cinque membri, di cui fu nominato presidente Domenico Tordi. Nella sua "Relazione sopra la tomba e le presunte ossa di Giovanni Boccaccio (in "Miscellanea storica della Valdelsa", fasc. 3, anno 1932) il Tordi giunge a conclusione che non esiste nessuna speranza di ritrovamento.
Dal 29 al 31 ottobre 1949 si tiene, nella storica chiesa dei santi Michele e Jacopo, il convegno nazionale di studi sull'accertamento e il riconoscimento ufficiale della tomba del Boccaccio (Convegno dei Dotti), in cui il Marzi conferma che quelle ossa, da lui ritrovate nella casa, appartennero a Boccaccio. In una riunione della Società Storica della Valdelsa, tenutasi il 15 maggio 1953 a Certaldo, Giuseppe Fontanelli dimostra che il teschio e l'anfora dove era racchiuso provengono da scavi della zona archeologica certaldese.  Nel 1949 la Società Storica della Valdelsa delibera di rifare la pietra tombale e ne dà l'incarico allo scultore Mario Moschi. Ancora oggi copre quella che viene considerata la tomba del Novelliere.
In questo archivio aggregato si conservano studi, pubblicazioni e articoli riguardanti questo argomento.
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Case della Memoria

Il progetto Case della memoria, in coordinamento con il comitato propulsore, Les maisons de la mémoire con sede a Nantes, che si occupa delle dimore storiche a livello europeo, si propone come trait d’union tra le varie dimore appartenute a personaggi illustri della nostra storia e della nostra letteratura, sparse su tutto il territorio nazionale. Nato nel 1998 a Certaldo, dove risiede, presso la casa di Giovanni Boccaccio, il coordinamento Case della memoria si propone di censire, coordinare e valorizzare le Case dei grandi scrittori e, di conseguenza, sviluppare un nuovo tipo di turismo culturale. Il coordinamento inizia la propria attività in seguito al convegno "Cooperation entre lieux de memoire d’ecrivains" tenutosi a Nantes il 14-15 settembre 1998, all’interno del progetto "Castalia" a cui partecipano, con le loro Case: Italia, Danimarca, Irlanda, Francia, Belgio, Finlandia, Germania, Norvegia, Belgio, Gran Bretagna. In seguito a quest’esperienza, il 25 giugno 1999 sotto la presidenza del sindaco di Certaldo e con la partecipazione di una cinquantina di "Case della memoria", si tiene a Certaldo il primo Convegno nazionale "Case della memoria", e il 4-5 novembre del 2000, sempre a Certaldo, nel Palazzo Pretorio, la prima esposizione di "Poeti in mostra: appuntamento a palazzo con i grandi della letteratura", un viaggio virtuale nella nostra storia. Nel 2001, su incarico della Regione Toscana, si è provveduto al censimento di tali dimore sparse sul territorio nazionale. Dopo questo lungo percorso, il 24 ottobre 2005 si è costituita ufficialmente a Prato l’Associazione "Case della memoria" che, come recita l’art. 2 dello Statuto "tramite la costituzione di un rete delle "Case della memoria", intende dare un valore aggiunto alla specificità di ciascuna delle case-museo di personaggi illustri, considerate come fondamentale risorsa culturale e turistica attraverso la loro valorizzazione e promozione…".
In questo archivio aggregato viene raccolta, oltre a quella riguardante l’Associazione, la documentazione relativa al Convegno di Nantes, il materiale pubblicitario delle case italiane che hanno aderito al progetto, inchieste fatte a utenti-visitatori, statistiche, le attività promosse e un fascicolo riguardante la rassegna stampa.
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